GLI ARDITI DEL POPOLO, dalla guerra alla difesa proletaria contro il fascismo (1917-1922)
Fondati dal tenente Argo Secondari, un ex combattente della prima guerra mondiale di tendenza anarchica, gli GLI ARDITI DEL POPOLO nacquero per contrastare e combattere, con le armi, il fascismo e le sue violenze, per difendere i lavoratori e le istituzioni proletarie e popolari, le sedi sovversive, le sedi dei partiti e dei giornali dalle aggressioni fasciste. Dal giugno 1921 divennero in brevissimo tempo una forte organizzazione militare nazionale, in grado di opporsi e di resistere alle aggressioni fasciste. Ne facevano parte anarchici, socialisti, comunisti, repubblicani e praticavano una difesa concreta, unitaria e collettiva. Scontri memorabili contro i fascisti avvennero a Sarzana, Viterbo, Parma e in altre località, dove furono respinti gli attacchi degli squadristi e sbaragliate le squadracce di Italo Balbi. Diceva Secondari: «Fino a quando i fascisti continueranno a bruciare le Case del Popolo, case sacre ai lavoratori, fino a quando i fascisti assassineranno i fratelli operai, fino a quando continueranno la guerra fratricida, gli arditi d’Italia non potranno avere con loro nulla di comune. Un solco di sangue e di macerie fumanti divide fascisti e arditi».
Balsamini ricostruisce attentamente – e con nuova documentazione – una vicenda poco conosciuta della storia politica italiana. Gli ARDITI DEL POPOLO avrebbero potuto impedire l’avvento del fascismo e risparmiare vent’anni di dittatura agli italiani?
L’autore è uno studioso marchigiano, di Urbino.
Seconda edizione riveduta e accresciuta (La prima edizione è del 2002).
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