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CARLO MELCHIONNA anarchismo e lotte sociali (1886-1932)
Il libro CARLO MELCHIONNA anarchismo e lotte sociali (1886-1932), avvalendosi di un profondo e articolalo lavoro di ricognizione archivistica, bibliografica e giornalistica, ricostruisce la vita, la propaganda e l’azione politico-sociale dell’anarchico Carlo Melchionna. Nato a Salerno il 20 marzo 1886. trasferitosi bambino a Napoli, adolescente frequenta gli ambienti radicali e sovversivi locali. Il suo «battesimo» militante avviene durante i disordini sociali che a Napoli scandiscono lo sciopero generale del 1904. per il quale è arrestato. Nel 1907 si rifugia a Nizza. Parigi e poi a Londra. Rientrato a Napoli subisce nuovi arresti e persecuzioni.
Rappresentante di una corrente unitaria e fautrice di un intervento sistematico e capillare nel mondo del lavoro, ha come obiettivo di estendere e consolidare un sindacalismo di base di matrice libertaria.
Negli anni successivi, l’itinerario umano e politico di Melchionna si snoda attraverso le tappe tipiche di un’intera generazione di anarchici: dalle battaglie astensioniste e anticlericali alla solidarietà alle vittime politiche, dalla protesta antimilitarista contro la campagna di Libia e l’intervento in guerra dell’Italia alle mobilitazioni pro-Ferrer e pro-Sacco e Vanzetti. Determinante il suo contributo nei moti della «settimana rossa», quando si segnala tra i più accesi protagonisti dei tumulti popolari che. nel giugno 1914. investono il capoluogo campano.
Segretario della Sezione milanese dell’Usi, Segretario della Sezione napoletana della Federazione Meridionale dell’Arte Bianca e membro del Comitato Esecutivo della Camera Confederale del lavoro di Napoli, nel dopoguerra partecipa attivamente all’occupazione delle fabbriche e alle lotte operaie del «biennio rosso» a Napoli e altrove.
Collaboratore di importanti testate libertarie del periodo gioliltiano. negli anni Venti è corrispondente elei quotidiano anarchico «Umanità Nova» (diretto da (Enrico Malatesta) dove pubblica numerosissimi resoconti sull’evoluzione del contesto locale.
Dopo l’avvento al potere di Mussolini, è tra i più convinti e tenaci oppositori antifascisti e il 22 novembre 1926 è condannato a scontare quattro anni di confino all’isola di Lampedusa. L’intervento di uno zio podestà fascista nell’avellinese ne ottiene due anni dopo, anche per le precarie condizioni fisiche e di salute, la liberazione condizionale. Per lavorare è costretto ad iscriversi a un sindacato fascista ma il prefetto di Napoli testimonia che conserva inalterata la sua «fede sovversiva». Muore a Sorrento il 16 giugno 1932. durante il viaggio di nozze.
Nella seconda sezione del libro sono raccolti alcuni scritti che integrano e approfondiscono ulteriormente il lavoro di ricostruzione biografica. Si tratta di testi e articoli che rievocano i temi tradizionali della propaganda dell’epoca e dove, nonostante l’immancabile intonazione retorica, la vena libertaria si snoda ad ampio raggio, pervasa da un vigoroso flusso emancipatore e antiautoritario.
Fabrizio Giulietti
nato a Napoli nel 1964, Dottore di ricerca in Storia Contemporanea, ha pubblicato le seguenti monografie: Il movimento anarchico italiano nella lotta contro il fascismo. 1927-1945, Piero Lacaita editore, Manduria-Bari-Roma, 2004; L’anarchismo napoletano agli inizi del Novecento. Dalla svolta liberale alla settimana rossa. 1901-1914, FrancoAngeli, Milano, 2008; Umberto Vanguardia. Azione e propaganda di un anarchico napoletano. 1872-1931, Galzerano, Casalvelino Scalo, 2009; Storia degli anarchici italiani in età giolittiana, FrancoAngeli, Milano, 2012; Dizionario biografico degli anarchici piemontesi, Galzerano, Casalvelino Scalo, 2013; Gli anarchici italiani dalla grande guerra al fascismo, FrancoAngeli, Milano, 2015; L’anarchismo in Italia. 1945-1960, Galzerano, Casalvelino Scalo, 2018; Carlo Melchionna. Anarchismo e lotte sociali. 1886-1932, Galzerano, Casalvelino Scalo, 2019; Giuseppe Imondi. Un dentista anarchico. 1860-1944, Galzerano, Casalvelino Scalo, 2020.
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